«Bella storia!» è lo slogan dell’Oratorio estivo 2019, un’esclamazione di gioia e di stupore che dice quanto possa essere bella la vita se vissuta dentro il progetto di Dio e nell’incontro con Lui. Ai ragazzi chiederemo di “starci” dentro una vita che viene accolta come un dono di Dio, ricca di quel “talento” che ci viene affidato per la nostra felicità e perché sia speso per il bene di tutti.
Il sottotitolo «Io sarò con te» dà il senso alla proposta della prossima estate in oratorio. La fiducia e la rassicurazione di essere al cospetto di Dio, per tutti i nostri giorni, ci fanno spiccare il volo. La nostra vita diventa bella perché si alimenta dell’incontro con il Signore e trova in esso la sua direzione. Una storia tutta da scrivere in cui contano le nostre scelte e la nostra responsabilità e nella quale ci viene chiesto di fare la nostra parte, dentro una “storia” più grande che coinvolge tutti, in cui ciascuno di noi è “protagonista”, con le sue doti e le sue qualità, da sviluppare e non tenere per sé.
Dentro il progetto dell’Oratorio estivo 2019 «Bella storia!», diremo ai ragazzi che c’è una vocazione da realizzare, che è per ciascuno unica e per tutti la stessa. La vocazione di tutti è la chiamata alla santità, che diventa esemplare per gli altri e si manifesta in tutta la sua bellezza quando si mostra come un “dono” e quindi un “talento” da spendere.
La parabola dei “talenti” e gli spunti educativi
L’icona evangelica di riferimento per l’Oratorio estivo 2019 è la “parabola dei talenti” così come è narrata al capitolo 25 del Vangelo secondo Matteo (Mt 25, 14-21; 24-30).
La bella storia consiste nel accogliere con entusiasmo il dono che il Signore ci fa di quello che siamo e che potremo essere se mettiamo in gioco noi stessi.
Abbiamo individuato cinque spunti educativi che vorremmo ribadire ogni settimana e che sono tratti dalle dinamiche che avvengono nella Parabola. Sono spunti che dovrebbero orientare il nostro approccio educativo nei confronti dei ragazzi di ogni fascia d’età, avendo l’attenzione di valorizzare il dono che ciascuno è per sé e per gli altri, sia che si senta “pieno di talenti” sia che si dimostri incapace di riconoscersi come una risorsa preziosa.
I cinque passaggi educativi
- Ricevere il talento. Accogliere il fatto che siamo il frutto di un dono originario e che dipendiamo da quanto un Altro e altri ci hanno dato.
- Trafficare il talento. Il dono di quello che siamo si moltiplica se impariamo a “metterlo in circolazione”, senza tenerlo per noi, addirittura “sotterrandolo”.
- Restituire il talento. Ogni storia ha un suo svolgimento. Quando riusciamo a restituire quanto abbiamo ricevuto, la vita si trasforma in qualcosa di unico, o meglio in una «bella storia!». La forma della restituzione è da leggere ad esempio: nel coinvolgimento degli altri nel bene che si fa; nel gestire i propri impegni per dare priorità al servizio; nel contribuire a rendere migliore il mondo e a cambiare la mentalità; nell’essere costanti per realizzare i propri sogni; nel rispondere con la fede all’amicizia del Signore (cfr. racconto “Siamo all’accademia”)
- Attendere un riscontro sull’operato. Quello che facciamo non è senza conseguenze. È un grande valore considerare la propria storia interconnessa a quella degli altri e strettamente legata al Signore e alla relazione che abbiamo con Lui. Quanto è preziosa la presenza di Dio nella nostra storia! A Lui possiamo affidarci e di Lui possiamo avere fiducia.
- Partecipare alla gioia. Bella storia è il destino di gioia che ci attende. Sapere che esiste una destinazione che non tiene conto della quantità dei “risultati” ma del dono messo in circolo dentro una “storia d’amore” che è il rapporto con il Signore Gesù che salva e apre la nostra vita all’eternità.
N.B.: queste cinque dinamiche che sono “i 5 passaggi educativi” che si trovano “dentro il progetto”. Saranno i temi che guideranno il racconto di ogni settimana, ripetuti secondo un approfondimento particolare dettato dal tema della settimana e sottolineato anche nella preghiera dei ragazzi (cfr. di seguito).
I santi e beati
Accompagneranno l’Oratorio estivo cinque personaggi, tra santi e beati: Madre Teresa, Gianna Beretta Molla, padre Pino Puglisi, Francesca Saverio Cabrini e Pier Giorgio Frassati. Loro sono testimoni di come fare della propria vita una Bella storia!
Ognuno di loro farà da “maestro” in ciascuna delle cinque settimane animate dall’Oratorio estivo 2019. La loro storia sarà il filo conduttore della preghiera dei ragazzi (cfr. libretto «Io sarò con te»). La loro identità sarà svelata pian piano grazie al racconto. Li ritroveremo come degli artisti – sarà una metafora – capaci di diffondere bellezza attraverso le loro opere e il progetto a cui hanno saputo aderire.
Il racconto e l’ambientazione
Siamo all’Accademia
Margherita, Aurora e Lele sono i tre protagonisti del racconto dell’Oratorio estivo 2019 «Bella storia!». Li ritroviamo anche sul logo e la maglietta originale. Attraverso la loro avventura i ragazzi potranno immedesimarsi nel percorso di “crescita” che vorremmo proporgli, passando da un’arte all’altra e salendo i gradini di una speciale “Accademia” che si rivelerà una “scuola di vita buona”. Ogni settimana i protagonisti entreranno in una “stanza” in cui incontreranno un artista speciale che si rivelerà essere il santo o il beato della settimana. Le arti esprimeranno la bellezza di una vita spesa secondo il “talento” che è quella vita ricevuta in dono: la scultura; la musica; la scrittura; la pittura; la fotografia. Per ogni episodio del racconto (uno per ogni giornata) viene preso in considerazione uno dei “cinque passaggi educativi” richiamando l’arte di riferimento. La preghiera dei ragazzi (raccolta nel libretto «Io sarò con te») completa e dà senso al racconto del giorno. Ogni passaggio educativo è stato tradotto in un’azione che si riferisce all’arte presa in considerazione e l’approfondisce dal punto di vista del tema generale. Ne emergono 25 tratti che fanno della proposta «Bella storia!» un’occasione per scoprire la ricchezza dei talenti che possiamo far circolare per il bene di tutti (l’elenco è disponibile nel progetto e si ritrova nel racconto e nella preghiera).