Il gioco è il tema dell’Oratorio estivo

Sveliamo il tema del prossimo Oratorio estivo. La FOM sta studiando le modalità con le quali il tema verrà presentato agli educatori e animatori
Stefano

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In questi giorni ce ne stiamo accorgendo: come è bello vedere bambini e ragazzi giocare nei nostri cortili. Ci manca vederli correre dietro ad un pallone, cercare di centrare un canestro oppure tirare la palla al di là della rete. Ci manca aprire la sala giochi dove, alla chetichella, i ragazzi tutti i giorni possono giocare a ping pong o a calcetto o radunarsi attorno ad un tavolo, dove si è aperta una scatola di un gioco di società.

È questo l’oratorio che conosciamo e che tornerà presto ad animarsi, con una gioia nuova, con una voglia di accogliere e di coinvolgere, in nuovi giochi e nuove attività.

In questo contesto in cui ci manca il gioco, comunichiamo che proprio il gioco sarà il tema dell’Oratorio estivo 2020!

L’oratorio è la casa del gioco e noi torneremo a farne esperienza soprattutto nella prossima estate, dove la «simbolica del giocare» sarà un motivo per educare ancora una volta alla vita e alla fede, in quella esperienza unica e irripetibile che è l’Oratorio estivo.

Prepariamoci dunque a vivere questo tema in tutte le sue forme, nei suoi obiettivi educativi che presenteremo ai coordinatori degli oratori – salvo diverse indicazioni – nella mattinata di sabato 21 marzo 2020, presso la sede della Fom in via Sant’Antonio 5 a Milano, secondo le consuete modalità di svolgimento, ma con tante novità da offrire agli oratori, che speriamo possano sorprendere, coinvolgere ed entusiasmare, a partire dal formato dei sussidi e dai gadget e materiali proposti.

Proprio la mancanza di gioco di questi giorni può paradossalmente spiegare le motivazioni che ci hanno spinto – in accordo con gli altri oratori della Lombardia ma con una proposta originale Fom – a offrire questo tema per la prossima estate in oratorio.

Non si gioca se c’è paura. Non si gioca se manca la serenità o se c’è un pericolo imminente. Nessuno può giocare investito da preoccupazioni che assillano il cuore. Potrebbe farlo per distrarsi, ma quale gioia proverebbe non appena smettesse di giocare? E quanto potrebbe durare quel gioco, se c’è tristezza o prevale il non senso e la noia?

Noi abbiamo un’idea di gioco estremamente vitale e aderente alla vita. Vorremmo che soprattutto i ragazzi possano scoprire le motivazioni che stanno dietro alla loro voglia di giocare e ad un gioco che prende vita nei nostri cortili e sui nostri campi, in oratorio. Queste motivazioni – lo crediamo – si fondano nell’incontro con Dio. Solo la speranza e la certezza dell’incontro con il Signore possono rassicurare il cuore e far nascere il sorriso che spinge a vivere la vita con gioia. È questa la nostra proposta. È la comunità che rassicura il cuore annunciando questo messaggio e facendosi testimone e artefice della presenza di Dio nella vita delle persone.

Se Dio è presente, se Dio abita le nostre piazze e i nostri cortili, noi possiamo giocare senza timore… perché? Perché Dio è con noi! Che cosa può spaventarci, allora?

E allora liberamente – sorretti dalla presenza rassicurante del Signore – inviteremo a giocare e a scoprire che il gioco è sempre entrare in relazione con l’altro. L’incontro con Dio e la sua frequentazione ci permettono di costruire la comunità, mettendo in moto relazioni buone e vere, che generano il sorriso e l’allegria, per cui viene quasi automatica l’esclamazione: «giochiamo insieme?».

La disponibilità a giocare con i piccoli e a creare occasioni di gioco è suscitata dalla scelta dei più grandi che implica il «giocarsi». È quello che chiederemo soprattutto agli animatori.

Stiamo certamente mettendo in pista il percorso di formazione che riteniamo importante per loro, per la loro crescita personale, che farà un grande salto, se prenderà impulso da continue scelte di servizio, misurandosi con la capacità di spendere le giornate sui campi e nei cortili, giocando e mettendosi in gioco.

Sappiamo che attraverso le regole del gioco bambini e ragazzi imparano la socialità, il rispetto, la fiducia e tutti quei valori che sono occasioni di crescita e di maturazione.

Attraverso la capacità di giocare secondo le regole, un bambino cresce, evolve, mette in mostra le sue abilità, si relaziona con gli altri in modo positivo.

Le regole del gioco abilitano ad apprezzare che bisogna dare una «regola» alla vita, perché si compia e si realizzi e sia felice.

Noi cristiani abbiamo la nostra «regola» che è Gesù stesso con il suo Vangelo. Lui ci insegna le regole del gioco per la vita di tutti i giorni, ci dà la sua Parola che sono le «istruzioni» utili per la nostra crescita personale e nella comunità.

Sappiamo quanto sarà importante la preghiera quotidiana durante l’Oratorio estivo e quanto essa vada preparata riferendosi ai brani del Vangelo che saranno offerti per ogni giornata.

Giocheremo sul serio, dunque, nella prossima estate, sapendo che il gioco è una dimensione fondamentale della vita che vale per tutte le età, non solo per i piccoli, ma anche per gli adulti o i nonni. In fondo, non si smette mai di giocare. Qualcuno lo fa per evasione purtroppo, per scappare dalla vita e dalle responsabilità, per cui ci sono anche delle deviazioni del giocare dalle quali bisogna mettere in guardia i più piccoli.

Quando invece il gioco è autentico, è segno di una serenità interiore che non va mai persa o, comunque va ritrovata ad ogni età. Questo gioco positivo che noi vogliamo trasmettere abita nella presenza e nell’incontro con Dio o, comunque, in qualcosa che gli assomiglia molto, e si rende manifesto nelle relazioni belle e buone che il gioco, come lo conosciamo in oratorio, sa generare e porta con sé.

Stiamo preparando l’appuntamento della presentazione dell’Oratorio estivo ai coordinatori, in modo tale che tutti possano conoscere le diverse proposte in tempo utile. Daremo i dettagli di questo progetto coinvolgente dell’Oratorio estivo 2020, sveleremo lo slogan e il logo che ci esalteranno per la prossima estate e ci faranno sentire ancora una volta uniti, attorno ad un unico e grande obiettivo, che ci fa essere quello che siamo, al servizio delle giovani generazioni in ogni momento della vita…

Ci auguriamo che il gioco sia segno di una pace ritrovata per tutti noi!

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